La politica ultrà e la televisione pro-mafia. Assaggi di ridicola italianità.


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Cari Switchers, oggi me la prendo comoda. Mi faccio quattro risate (amare) tra il tifo ultrà in Senato e la Mafia in televisione.

Partiamo proprio dal primo, che probabilmente è il più comico.

Claudio Galimberti
Claudio Galimberti

Claudio Galimberti, al secolo detto “il Bocia”, è stato invitato in una sala del Senato della Repubblica Italiana (non esattamente al Bar Mario, quindi) per tenere una “conferenza” sull’ingiustizia che ha colpito il variopinto e astruso mondo delle tifoserie calcistiche.

Ricordo che il Bocia aveva ricevuto già nove Daspo, era stato condannato a tre anni per lesioni e il 22 Febbraio scorso gli erano stati notificati diciotto mesi di sorveglianza speciale (per “perdurante pericolosità del soggetto”) con divieto di lasciare la propria abitazione dalle 22,00 alle 06,00. E tutto questo perché? Ma solo per l’amore incondizionato che nutre per la “sua” Atalanta e per la quale voleva “solo” tifare, naturalmente!

Diciamocelo, roba da “Benny Hill Show”, se non fosse anche grottesco.

Delegati del Pd, dei penta stellati, della Lega e di Sel (tutti modernissimi progressisti, ovviamente) si sono uniti alle altre rappresentative di tifo ultrà convenute in un lungo applauso alla fine dell’intervento del “tifoso martire”, vittima dell’ingiusto apparato legislativo.

Ma, in fondo, cosa vogliono questi tifosi?

Niente di che, tutto sommato, solo tornare allo stadio con fumogeni, striscioni, tamburi, ma anche bastoni, coltelli, pietre e magari anche qualche AK47. Hai visto mai che un assalto all’arma bianca non basti.

Cioè, io li capisco ‘sti poveri cristi. Se gli togli le moderne arene dei gladiatori (al contrario, però, perché i combattimenti sono sugli spalti) cosa possono fare della loro scomoda, squallida e inutile vita?

«Abbiamo bisogno di tornare a una vita di passione, che è qui dentro di noi da quando siamo bambini». Dice il buffoncello Bocia che picchia, spranga e incita i suoi accoliti a menar di destro e sinistro. E giù applausi a scena aperta all’interno del Senato, che neanche alla Scala.

Io non mi voglio basare sul fatto che Inghilterra, Spagna e altri Stati siano riusciti a imbavagliare queste frange di psicopatici da Trattamento Sanitario Obbligatorio, ma su un concetto più terra terra, parecchio banale: perché non costruire strutture dove questi cavernicoli possano ritrovarsi e suonarsele a morte invece di insozzare uno sport già traballante nelle sue istituzioni?

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Massì, dei moderni Fight Club dedicati alle tifoserie ultrà! Oggi: Juventus-Torino…e giù legnate a sangue! Pronto Soccorso pieno (a pagamento per i coglioni picchiatutto) e stadi finalmente liberi e pieni di famiglie.

Ma dico, vi sembra normale che un super-capo-tifoso già condannato e allontanato dalle manifestazioni calcistiche (nove Daspo…) si presenti sotto invito in Senato come il più lindo dei personaggi? E le Società di calcio han detto qualcosa in proposito? Certo che no, le Società non parlano e quando lo fanno sono molto caute, altrimenti si rischia la protesta del tifo, tipo l’ultimo derby romano con le curve semivuote. Del resto i soldi son sempre soldi, no? Un po’ come i voti alle urne. Sarà un caso che il Bocia sia stato invitato da diverse rappresentanze politiche proprio con le Elezioni Amministrative in arrivo?

Eh, beh, i voti degli ultras sono importanti…

E adesso… La Magia in televisione! Ah, no, la Mafia, non la Magia, scusate…

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Il figlio del “capo dei capi” a Porta a Porta

Premessa: le interviste a boss malavitosi e combriccole varie (parenti e non) c’erano state anche prima e le fecero Enzo Biagi e Michele Santoro con i suoi inviati. Non le ricordo benissimo, ma resta ovvio che questi due giornalisti stanno a Vespa come la pace sta a un missile balistico intercontinentale.

La domanda è palese: con l’intervista al figlio del Totò mafioso, e prima ancora con i Casamonica, dove voleva arrivare il Bruno della Porta accanto? Ma è chiaro! A fare un botto di share!

C’è riuscito? Poco importa, pare, perché comunque il casino si è sollevato. Il Brunovespaccio deve aver dato una assai personale interpretazione del detto di Wilde “”se non volete parlarne bene, parlatene male, ma parlatene” e quindi: esame passato.

Quel che non si sapeva, e la notizia è di oggi, è che l’intervista al noto figlio del noto padre fosse stata registrata e che il Salvo ha dato la liberatoria alla messa in onda solo dopo aver visionato personalmente la registrazione. Fantastico! Come dire: controllo prima perché non vorrei passare per il figlio di un criminale. Cosa che, tra l’altro, a sentir lui non è.

Eggià…perché pare che il babbo, secondo il pargolo, sarebbe stato un genitore premuroso e una brava persona.

Se non fosse per le atrocità commesse e quelle commissionate, sembrerebbe quasi umano!

Eccoci dunque a riempir pagine e telegiornali con l’ennesima storiaccia tutta italiana che tutto il globo ci invidia.

Il crimine organizzato vestito da famiglia perbene e timorata di Dio (è noto quanto i mafiosi siano devoti…e ciò mette più di qualche brivido). Cosa Nostra come una normale azienda operante sul territorio. E anche oltre.

I "casamonica" a Porta a Porta
I “casamonica” a Porta a Porta

Bravo il mio Vespone. Un colpo di genio!

Ancora più deprimente e nauseante, come se tutto ciò non bastasse, è l’indignazione di certi personaggi che adesso fanno a gara per rilasciare altisonanti dichiarazioni. Tipo la Maggioni, Presidente della Televisione Pubblica. Cos’è, non lo sapeva? Oppure il Direttore Generale Campo dall’Orto, che tuona dicendo che da Settembre ci sarà un supervisore per i programmi.

Ah sì? E non serviva prima?

Ora, io non vorrei passare per quello che sbraita contro tutto, ma non sembra anche a voi un tantino esagerato proporre il figlio di un boss (in carcere per un milione di ergastoli) in seconda serata per fargli raccontare cazzate sulla vita, l’amore, la famiglia? Beh, sì, la famiglia effettivamente ci stava…

Comunque, cari lettori dalla Matrice obnubilati, cosa dire della televisione pubblica? Tra Isole soft-porno, programmi scadenti di lacrime registrate e discutibili salotti dall’urlo facile, pagare il Canone sembra diventato un vero e proprio stillicidio di nervi. Oltre che di soldi. Chi sarà il prossimo, dopo il boss in video? Un serial killer? Un criminale di guerra? Pensate a che sarebbe successo se, preso vivo, Hitler fosse stato invitato per una bella intervista. L’allora piccolo Vespa si sarebbe prenotato subito!

Insomma, per chiudere, in Italia non perdiamo occasione per fare figure davvero barbine. E adesso chiedetevi ancora perché le cose vanno male. Le risposte le avete sotto il naso.

Scuse non ne abbiamo più. Ragioni per incazzarci al veleno, fin troppe.

Su con la vita…che il fango è arrivato solo ai fianchi!

di Rolando Cimicchi – Hackthematrix

Rolando Cimicchi
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Deslok

Indagatore dell'insolito e dei fenomeni inspiegabili.

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