I portali compaiono frequentemente in romanzi, film e videogiochi. Alcuni di essi collegano luoghi remoti, altri consentono di viaggiare nel tempo, mentre altri ancora permettono di esplorare dimensioni parallele. Nonostante siano spesso considerati elementi di pura fantasia, ci sono teorie e testimonianze che suggeriscono che la tecnologia per aprire portali possa essere stata sviluppata anche nella realtà.
Secondo alcuni informatori del Dipartimento della Sicurezza Interna, il governo degli Stati Uniti, con il supporto del Dipartimento della Difesa, starebbe lavorando a questa tecnologia da oltre quattro decenni. Si ritiene che, fin dal 1967, siano esistite strutture operative di viaggio nel tempo, basate su conoscenze quantistiche teoricamente derivate dalle ricerche di Nikola Tesla.
Questa tecnologia, a quanto pare, sarebbe stata sfruttata per scopi strategici, consentendo agli Stati Uniti di ottenere vantaggi politici ed economici attraverso l’accesso anticipato a informazioni su eventi futuri. Si narra persino che alcuni documenti di Tesla sul teletrasporto siano stati sequestrati dalla CIA dopo la sua morte, lasciando intendere una corsa segreta per padroneggiare simili tecnologie.
Tra gli informatori, Michael Relfe, ex militare, sostiene di essere stato coinvolto in un programma segreto che lo avrebbe portato su Marte. Relfe afferma che, nel 1976, sia stato arruolato per lavorare in una colonia americana sul pianeta rosso per vent’anni. Al termine di questa missione, racconta di essere stato riportato indietro nel tempo e di aver subito un’inversione dell’invecchiamento. La pratica prevedrebbe anche la cancellazione di determinati ricordi, presumibilmente per preservare la segretezza della missione.
Un’altra figura rilevante è il Dr. Andrew Basiago, che afferma di aver partecipato al Progetto Pegasus della DARPA tra il 1968 e il 1972. Questo progetto avrebbe esplorato il viaggio nel tempo tramite ologrammi dello spazio-tempo. Secondo Basiago, la CIA avrebbe selezionato bambini prodigio per diventare la prima generazione di esploratori temporali, poiché si riteneva che le menti giovani fossero più adatte a reggere l’esperienza del viaggio temporale, mentre gli adulti presentavano spesso segni di instabilità mentale dopo brevi periodi.
Questa tecnologia, inoltre, sarebbe stata usata anche per scopi politici. Basiago riferisce che individui di rilievo politico sarebbero stati avvisati dei loro ruoli futuri. In un evento avvenuto negli anni ’70, George H.W. Bush e George W. Bush sarebbero stati informati delle loro future presidenze. Secondo altre voci, anche Jimmy Carter, Bill Clinton e Barack Obama sarebbero stati avvicinati per informarli dei loro destini politici.
Ma la rivelazione più sconvolgente di Basiago è quella relativa all’11 settembre: sostiene di aver visto immagini dell’attacco alle Torri Gemelle nel 1971, ottenute grazie alla tecnologia di viaggio nel tempo e riportate per analisi. Questo indicherebbe che il governo avrebbe saputo dell’attentato con trent’anni di anticipo.
Le informazioni riportate sono incredibili e non supportate da prove concrete, ma sollevano domande importanti su quanto sappiamo realmente. Se queste tecnologie esistono davvero, potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui viviamo e come ci spostiamo, aprendo scenari finora inimmaginabili. Il teletrasporto, ad esempio, potrebbe rivoluzionare la logistica globale, permettendo spostamenti istantanei di persone e merci.
Finché non avremo risposte certe, queste storie rimarranno nel regno dell’incertezza. Tuttavia, non si può negare l’importanza di continuare a esplorare questi temi e le implicazioni che potrebbero avere. Non tutto è bianco o nero: a volte la verità si nasconde proprio tra le sfumature.
A cura di Hackthematrix