Conforme a uno studio archeologico recente, si è scoperto che un’enorme piramide a gradoni sepolta su un’isola al largo delle coste dell’Indonesia potrebbe essere la più antica del mondo.

Le caratteristiche tropicali dell’Indonesia, caratterizzate da processi intensi di erosione e sedimentazione, insieme a una vegetazione densa, hanno portato alla scomparsa di numerosi siti di antico patrimonio, nascosti tra le foreste, sotto il mare e sepolti sotto terra. Uno di questi è Gunung Padang, un sito megalitico situato a Karyamukti, Java Occidentale, considerato sacro e leggendario dalla popolazione sundanese, secondo la quale sarebbe stato il risultato del tentativo del re Siliwangi di erigere un palazzo in una sola notte.
Tuttavia, un approfondito studio multidisciplinare ha ora fornito prove convincenti sulla complessità e sofisticazione di questa struttura “scavata” per sfruttare la forma creata da un vulcano estinto. Gli studiosi dell’Agencia Nacional de Investigación e Innovación de Indonesia hanno pubblicato un articolo recentemente sulla rivista Archaeological Prospection in cui sottolineano che “le correlazioni tra le stratificazioni rocciose osservate in superficie, gli scavi e i dati ottenuti da carotaggi, insieme ai risultati di tomografie sismiche, confermano la presenza di costruzioni a più livelli che coprono una profondità di circa 20-30 metri”.

“In modo significativo, un’alta anomalia di resistività elettrica rilevata nella tomografia a resistività è allineata con una bassa velocità rilevata nella tomografia sismica, suggerendo la presenza di cavità o camere nascoste all’interno del sito. Inoltre, le operazioni di perforazione hanno rivelato una significativa perdita d’acqua, confermando ulteriormente l’esistenza di spazi sotterranei”, hanno notato gli esperti. Inoltre, la datazione al radiocarbonio dei suoli organici all’interno delle strutture scoperte ha rivelato “múltiples etapas de construcción” (più fasi di costruzione) risalenti a migliaia di anni prima dell’era comune, con la fase iniziale che si colloca nell’ultimo periodo glaciale, almeno 16.000 anni fa e potenzialmente persino fino a 27.000 anni fa, rendendola quindi più antica persino di Göbekli Tepe.

Gli studiosi ritengono che la parte centrale della struttura sia stata costruita tra il 25000 e il 14000 a.C., ma poi sia stata abbandonata per diversi millenni. La costruzione sarebbe stata ripresa intorno al 7900-6100 a.C., quando sembra che i costruttori abbiano deliberatamente sepolto parti del sito. Infine, la piramide sarebbe stata completata tra il 2000 e il 1100 a.C., con l’aggiunta delle terrazze di pietra visibili oggi sulla superficie del vulcano.

Gli archeologi ritengono che ulteriori ricerche siano necessarie per scoprire chi siano stati gli artefici della costruzione di Gunung Padang e quale possa essere stata la motivazione per creare una struttura di tale grandiosità. Ad esempio, se future perforazioni dovessero rivelare spazi sotterranei, è previsto l’invio di una telecamera nell’oscurità per esplorare cosa si nasconda al di sotto. Questo studio dimostra come un approccio completo che unisce metodi archeologici, geologici e geofisici possa rivelare strutture antiche nascoste e imponenti.
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