Ven. Mar 29th, 2024
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Gli adulti hanno lo scopo di insegnare ai bambini le vie del Signore e come seguire un corso morale nella vita.

Ma cosa devono fare i genitori quando questi bambini potrebbero essere già più intelligenti di loro! I bambini sono una meravigliosa benedizione di Dio, ed è una testimonianza della sua gloria che alcuni sono nati con tale saggezza eccezionale.

Un bambino genio in missione per dimostrare che Steven Hawking si sbagliava

William Maillis non è certo l’undicenne medio. È molto al di là dei suoi anni in materia di educazione, comprensione e saggezza, e sta dedicando la sua vita all’idea di essere un astrofisico e provare l’esistenza di Dio.

William non sta semplicemente sognando di diventare un astrofisico un giorno nel lontano futuro – è già sulla buona strada per diventarlo! William, nativo della Pennsylvania, si è diplomato al liceo quando aveva appena compiuto nove anni nel maggio 2016. Dopo aver frequentato le lezioni del college comunitario si è iscritto alla Carnegie Mellon University lo scorso autunno. Suo padre, Peter, spiega che il ragazzo pronunciaava frasi complete quando aveva solo sette mesi. A 21 mesi faceva già le addizioni, e a due anni le moltiplicazione. A quattro anni ha incominciato l’algebra, la lingua dei segni ed a leggere il greco. Ha letto un intero libro di testo di 209 pagine in una notte quando aveva cinque anni, e quando si è svegliato, è stato in grado di risolvere i problemi di circonferenza senza difficoltà. Davvero un bambino dotato.

Una forte fede in Dio ha ispirato l’obiettivo di William di diventare un astrofisico. Il ragazzo non è d’accordo con alcuni elementi delle teorie di Einstein e Hawking sui buchi neri e ha iniziato a sviluppare le sue idee su come e perché l’universo esiste. Suo padre, Peter, è un prete greco-ortodosso ed è stato educato per avere una forte comprensione della fede e di Dio. Ora, vuole condividere questa intuizione con gli altri e dimostrare che una forza esterna (Dio) è l’unica cosa che potrebbe aver creato l’universo.

Stephen Hawking, scomparso all’età di 76 anni, ha espresso credenze estremamente contrastanti e imprecise. Hawking ha detto una volta

“Prima di comprendere la scienza, era naturale credere che Dio abbia creato l’universo, ma ora la scienza offre una spiegazione più convincente. Quello che intendevo per ‘conoscere la mente di Dio’ è che noi conosceremmo tutto ciò che Dio avrebbe saputo se esistesse un Dio, ma non lo è. Sono ateo. “

William è determinato a difendere la sua fede ea dimostrare che Hawking si è sbagliato. Ecco cosa ha da dire in risposta:

“Bene, perché ci sono questi atei che cercano di dire che non c’è Dio, quando in realtà ci vuole più fede per credere che non c’è Dio che non per credere che c’è un Dio … Perché ha più senso che qualcosa abbia creato L’universo di quello che l’universo ABBIA creato se stesso. Ci vuole più fede per dire che l’universo si è creato da sé che dire CHE qualcosìaltro ha creato l’universo perché è più logico. “

La sua comprensione dell’apologetica è impressionante per la sua età! Sicuramente giocherà un ruolo importante nel riportare la scienza alle sue radici religiose nel futuro e nel lanciare una nuova ondata di leadership cristiana. Scopri di più su ciò che William ha da detto guardando il video qui sotto:

A cura di #Hackthematrix

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Di Deslok

Indagatore dell'insolito e dei fenomeni inspiegabili.

2 pensiero su “Genio di 11 anni: “Posso provare che Stephen Hawking ha sbagliato””
  1. Il problema è che non vi è necessariamente alcun nesso fra ciò che si crede e ciò che è e ciò che è prescinde da ciò che si crede. Per cui è possibilissimo credere in dio o in un universo autogeneratosi, ma non fa alcuna differenza. Tranne che per noi, se ne siamo gratificati. Alla fine sono solo due esempi di logiche “antropocentriche” e quindi assai poco utili a dimostrare qualsiasi cosa oltre la loro autoreferenzialità. Poi, banalmente, se si sa già tutto, che si studia a fare? Esistiamo per comprendere o solo per ammirare? Se è un dio la causa di tutto non ci resta che ammirarne l’opera, ma forse ci converrebbe non crederlo e tentare di carpirne i segreti. Restar bambini rapiti dallo stupore o diventare adulti col fardello delle proprie responsabilità? Secondo me è una domanda retorica…

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