Ormai sono anni che sentiamo parlare di campi di concentramento e detenzione del FEMA (Federal Emergency Management Agency) americano, dell’acquisto di bare a sei posti, di intere aree di cimiteri, di razioni liofilizzate a milioni, mezzi speciali, ecc.. ma di cosa stiamo parlando realmente?
Cosa c’è in moto, e a cosa servono tutti questi preparativi ed accantonamenti di materiale, a cosa servono tutti questi campi e l’approvvigionamento di scorte alimentari e di beni di prima necessità, soccorso, sopravvivenza e via discorrendo?
Iniziamo a vedere cosa sono i campi FEMA ed a cosa potrebbero servire.
Il secondo gruppo di edifici FEMA, è impostato alla stessa maniera, ma con alcune fondamentali differenze. Le recinzioni sono praticamente identiche al primo tipo di campo, ma non ci sono le sporgenze con il filo spinato dal lato interno come in quello precedente, cosa che da sola dimostra che è chi sta dentro a dover essere protetto da chi invece sta fuori dal campo, mentre chi è dentro non viene considerato un possibile fuggitivo-prigioniero o una minaccia; inoltre le torrette sono quasi sempre dentro il campo stesso, quindi accessibili con maggiore prontezza dai militari, e più distanti dalla recinzione.
e stand usabili come rifugio
Nel terzo tipo di campi FEMA da analizzare non ci sono recinzioni vere e proprie. Le difese perimetrali sono più ampie: sia come maglia, che come capacità, e gli anelli concentrici si estendono per molti km intorno al nucleo centrale del campo.
Negli ultimi due tipi di campi di cui abbiamo parlato, è presente una struttura centrale fortificata che sembra essere costruita per la difesa urbana estrema, e soprattutto nel caso dei campi di protezione (i terzi descritti), la fortificazione interna sembra poter ospitare per giorni molti civili e militari, dove check-point con tanto di ingressi con sbarre rotanti automatizzate e cemento armato ovunque, impediscono l’ingresso a chi non ha permessi per entrare. Sembra infatti di osservare un tipico punto di controllo e smistamento persone delle aree a rischio terrorismo, guerra urbana e rivolte armate, come quelli già visti nello stato d’Israele o dopo le guerre di Afghanistan ed Iraq.
È probabile che i tre tipi di campi abbiano tre scopi differenti, possibilmente in considerazione del fatto che l’organizzazione governativa ha preparato vari tipi di piani di emergenza per tipi differenti di situazione.
In effetti è possibile che in ogni zona degli Stati americani sotto un unico comando (per zona è intesa una delle regioni di emergenza dal FEMA, per es. I, II, III, ecc.), abbiano creato strutture differenti sul territorio per differenti situazioni verificabili, e questo spiegherebbe in buona parte anche l’incredibile dislocamento e concentramento in punti precisi di mezzi militari, di mezzi da escavazione, di gruppi elettrogeni, potabilizzatori di acqua, e molti altri veicoli. Non dobbiamo comunque dimenticare che negli USA ci sono altissimi rischi che si verifichino uragani, inondazioni e tifoni, quindi alcune procedure del FEMA così come alcuni assembramenti di mezzi, potrebbero essere giustificati semplicemente per questo tipo di rischi.
Lasciamo quindi i campi in discussione (almeno per il momento) e cerchiamo di comprendere altri fattori legati a questa agenzia di emergenza.
Un’altra stranezza assurda è l’acquisto da parte di alcuni stati americani di ghigliottine automatiche; risulta infatti da documenti, che alcuni stati ne hanno comprate per un totale di 200 unità, e questo apre scenari sconcertanti ed enigmatici.
Un’altra stranezza, è l’incredibile acquisto di migliaia di mezzi antisommossa, e l’addestramento da parte del governo USA di oltre 300000 soldati in guerra urbana. Tra le priorità dell’addestramento ci sono l’irruzione in casa, il blocco di persone in fuga, il disarmo con uso della forza dei civili, l’abbattimento di persone che minacciano i militari o altri civili con armi, le irruzioni elicotteristiche su circuito urbano ed in mezzo al traffico autostradale, il trasporto e la scorta di gruppi di civili con mezzi blindati e treni speciali, l’uso di munizioni ad ogiva forata e tante altre cose che normalmente non hanno una logica spiegazione. Sono note, a tal riguardo, le esercitazioni di Houston e Los Angeles ed altre città USA, dove gli elicotteri hanno terrorizzato le persone bloccate in autostrada durante un’esercitazione sparando munizioni a salve, nei primi mesi di quest’anno (2013); in questi episodi, si simulava un’incursione sopra i civili incolonnati e bloccati in autostrada.
Altre esercitazioni si sono invece svolte in città degli Stati del Sud, dove i militari con attrezzature antisommossa ed antiterrorismo, irrompevano in abitazioni civili per snidare uomini armati che facevano resistenza, ed a sequestrare le armi dei cittadini che non volevano consegnarle; noto inoltre il tentativo di abrogare la regola costituzionale americana che prevede la libera detenzione di armi da parte dei cittadini USA, tentativo a quanto pare fallito.
Le testimonianze di persone che hanno parlato attraverso i media o principalmente divulgato informazioni in rete attraverso foto e video, hanno largamente dimostrato la presenza di mezzi militari antisommossa non solo statunitensi ma anche di altre nazioni in molte città americane, di mezzi militari da difesa e combattimento schierati nel deserto del Nevada ed in quello della California, di intere caserme ed aree adiacenti a quelle metropolitane (in particolar modo delle città della zona III del FEMA dove al momento c’è un allarme generico per stato di emergenza-calamità). In quest’area della costa atlantica degli USA al momento c’è un particolare accumulo di quantità incredibili di pale meccaniche, gruppi elettrogeni, camion da trasporto materiali, ruspe, potabilizzatori d’acqua, mezzi per il monitoraggio dell’inquinamento, per le telecomunicazioni satellitari e tanti altri tipi di velivoli strani ed inconsueti.
Un’altra stranezza, e non da poco, è la presenza documentata di 15000 soldati russi (tra cui paracadutisti) sul suolo americano, ed addestrati insieme a ad un migliaio di polacchi e un numero imprecisato di cinesi alle truppe USA (in guerra urbana e altre cose precedentemente descritte). Cosa ci fanno russi e cinesi sul suolo americano? Come mai si addestrano insieme nella guerra urbana? Come mai vengono fotografate colonne di mezzi antisommossa e blindati per il trasporto truppe con insegna UN (ONU) fermi in varie parti degli States? Inutile continuare l’elenco di domande che non trovano facilmente risposta razionale e logica o comunque reale e concreta.
Un’altra anomalia che possiamo riscontrare negli ultimi anni parlando di FEMA, riguarda lo strano approvvigionamento di provviste, con stime che variano a seconda delle fonti in centinaia di milioni, specificatamente acquistate per sostenere i superstiti per sei giorni. Razioni di sopravvivenza comprendenti: kit medici, acqua potabile, coperte termiche, cibo in scatola, e tanto altro, per 6-12 milioni di superstiti per almeno 2-3 giorni. Ecco che appare nuovamente la parola superstiti. Facciamo mente locale per renderci conto di un’informazione velata che non può essere un errore di forma (non per un’organizzazione di tale portata, governativa e per giunta della più grande ed organizzata potenza del mondo).
Aggiungiamo a queste stranezze, una che riguarda le bare acquistate dal FEMA: e se le bare fossero contenitori ermetici per persone da salvare, e pertanto questi contenitori dovessero essere perfettamente ermetici ed impenetrabili da agenti esterni come l’acqua e probabilmente – essendo asettici – anche da virus, batteri, ecc.? Sembra follia ma non c’è da meravigliarsi, anche se ritengo impossibile che sei persone possano sopravvivere dentro una bara per più di qualche decina di minuti (a meno di un metodo di ibernazione – ma qui sfociamo nelle scienze di confine e nella fantascienza – e non è possibile al momento provare l’esistenza di un efficace metodo di conservazione in “stasi”). Facciamo qualche conto pratico prima di concludere: i campi FEMA possono ospitare 42-48 milioni di persone, le bare e le sepolture della stessa Agenzia ne possono ospitare 6-36 milioni a seconda del reale numero, le scorte di sopravvivenza sono calcolate per 6 milioni di superstiti, quelle di cibo se consideriamo i 10 giorni di razionamento a persona (tre pasti giornalieri ciascuno come specificato proprio dal Ente governativo) abbiamo pasti per più di 6 milioni di superstiti.
Ecco che tutte le cifre sembrano portare ad un numero abbastanza preciso: 6 milioni di superstiti, reclusi-ospiti-protetti, da sfamare e da seppellire. Sarà solo una teoria strampalata oppure è una concreta possibilità?
Alla fine, tutti questi calcoli e questi quantitativi di materiali sono solo numeri, e potrebbe trattarsi solo di cifre stabilite con un tetto limite dovuto al budget, o in base ai tipi di emergenza prevista nelle varie località, quindi non possiamo dare nulla per certo o scontato, ma continueremo a porre la giusta attenzione su questa faccenda ed eventualmente ad informarvi prontamente.
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