L’idea di rivivere i ricordi di un antenato, resa celebre dalla saga di Assassin’s Creed, sembra appartenere alla fantascienza, ma potrebbe avere basi più solide di quanto si pensi. Con l’avanzare delle neuroscienze, dell’intelligenza artificiale e della genetica, è lecito chiedersi: e se fosse davvero possibile accedere ai ricordi dei nostri avi e, in un certo senso, rivivere le loro esperienze?
L’Animus e la memoria genetica: realtà o finzione?
Nella serie Assassin’s Creed, la multinazionale Abstergo utilizza una tecnologia chiamata Animus per consentire ai soggetti di rivivere i ricordi dei loro antenati attraverso la memoria genetica. Questo concetto, per quanto affascinante, si basa su una teoria non del tutto priva di fondamento: l’idea che il nostro DNA possa conservare tracce delle esperienze vissute dai nostri predecessori.
Sebbene la scienza ufficiale non abbia ancora dimostrato che i ricordi possano essere trasmessi geneticamente in modo dettagliato, esistono studi sull’epigenetica che suggeriscono che alcuni traumi o esperienze possano lasciare una sorta di impronta nel DNA, influenzando il comportamento delle generazioni successive. In Assassin’s Creed, questa idea viene estremizzata, ipotizzando che si possa accedere a intere sequenze di eventi vissuti dagli antenati con un livello di dettaglio sorprendente.
Neurotecnologie e simulazioni immersive: il nostro futuro Animus?
Un altro filone di ricerca interessante è quello delle neuroscienze applicate alle interfacce cervello-computer (BCI). Oggi si sta lavorando su tecnologie che permettono di registrare e decodificare segnali cerebrali, con lo scopo di creare interfacce più avanzate tra uomo e macchina. Se si riuscisse a estrarre e interpretare memorie profonde, magari attraverso un mix di intelligenza artificiale e stimolazione neurale, potremmo un giorno “vedere” frammenti della vita dei nostri antenati.
In Assassin’s Creed, il protagonista (che cambia a seconda del capitolo) sperimenta il mondo del passato attraverso l’Animus, che non si limita a mostrargli semplici immagini, ma gli permette di rivivere in prima persona le esperienze degli avi, muovendosi e agendo come loro. Un’idea affascinante, che potrebbe essere parzialmente realizzabile con l’evoluzione delle realtà virtuali avanzate e dell’IA predittiva.
Intelligenza Artificiale e ricostruzione storica
Anche senza accedere direttamente ai ricordi genetici, la tecnologia potrebbe comunque offrirci un’esperienza incredibilmente vicina a quella immaginata in Assassin’s Creed. La combinazione di dati storici, intelligenza artificiale avanzata e realtà virtuale potrebbe ricreare simulazioni sempre più realistiche della vita di un antenato.
In Assassin’s Creed Origins, ad esempio, il Discovery Tour ha permesso ai giocatori di esplorare l’antico Egitto con un approccio educativo, fornendo dettagli storici precisi. Con un database storico dettagliato, un’IA potrebbe costruire un avatar digitale che si muove e agisce come un nostro avo, permettendoci di esplorare il passato in prima persona e di “apprendere” attraverso l’esperienza virtuale.
Le implicazioni filosofiche ed etiche
Se questa tecnologia diventasse realtà, quali sarebbero le implicazioni? In Assassin’s Creed, l’Animus viene utilizzato sia per la ricerca storica che per scopi meno nobili, come il controllo delle informazioni e la manipolazione genetica. Sarebbe un passo avanti nella comprensione della nostra storia personale o una violazione dell’individualità dei nostri antenati? E cosa accadrebbe se scoprissimo verità scomode su chi eravamo in passato?
Inoltre, la saga ci mostra il rischio dell’assuefazione al passato: Desmond Miles, uno dei protagonisti principali, si trova a confondere realtà e ricordi degli antenati, un fenomeno noto come “sanguinamento” nella lore del gioco. Se un giorno avessimo la possibilità di rivivere il passato con un realismo totale, rischieremmo di perdere il senso della nostra identità presente?
Una porta sul passato?
Sebbene siamo ancora lontani da un vero Animus, la scienza ci sta portando sempre più vicino alla possibilità di esplorare il passato in modi mai immaginati prima. Che sia attraverso l’analisi genetica, la neuroscienza o le simulazioni virtuali, il sogno di rivivere le gesta dei nostri antenati potrebbe un giorno diventare realtà. Nel frattempo, possiamo continuare a viaggiare nel tempo grazie alla tecnologia, alla ricerca storica e, ovviamente, ai videogiochi come Assassin’s Creed che ci permettono, per qualche ora, di immergerci nei panni dei nostri predecessori.